Vaes Tolorro è il nome con cui Daenerys Targaryen ribattezza una città abbandonata nella Desolazione Rossa, al di là del Mare Dothraki. "Vaes Tolorro" in lingua Dothraki significa "Città delle Ossa".
Descrizione[]
Vaes Tolorro è circondata da mura bianche sgretolate e piene di crepe: anche le torri di guardia sono bianche. Le porte d'ingresso alla città sono distrutte. Le strade sono un labirinto di vicoli stretti e contorti. Gli edifici, dalle pareti vuote e gessose, sono costruiti molto vicini tra loro e non hanno finestre. Alcune case sono già ridotte in macerie e altri edifici sembrano danneggiati dal fuoco. Davanti a una piazza battuta dal vento ci sono i resti di un palazzo sventrato. Dalle fenditure fra le pietre della pavimentazione emergono ciuffi di erba canina.
Nel punto in cui sei vicoli vengono a intersecarsi si erge un plinto di marmo, ma non ci sono statue. È probabile che i Dothraki abbiano già visitato quella città e abbiano portato le statue a Vaes Dothrak.
La vegetazione della città comprende vigne, alberi di fichi, di pesche e altri alberi da frutto nei giardini abbandonati nascosti dietro porte chiuse. C'è abbastanza foraggio da assicurare la sopravvivenza di una piccola mandria di cavalli. Il pozzo contiene acqua pulita e fresca. Mosche e scorpioni rossi sono gli animali più diffusi.
I precedenti abitanti hanno lasciato delle tracce: teschi di morti insepolti, sbiancati e frantumati, e nei vicoli tortuosi è possibile trovare monete di bronzo, frammenti di vetro viola e caraffe di pietra con manici a forma di serpente.
Dintorni[]
A sud di Vaes Tolorro l'arida Desolazione Rossa continua fino alle sponde deserte dell'oceano, l'acqua velenosa. In quell'area c'è solo sabbia vorticante, rocce scavante dal vento e cespugli di rovi. C'è anche lo scheletro di immenso un drago.
Nel sudovest, arido e bruciato, sono situate altre due città in rovina,Vaes Orvik e Vaes Shirosi, simili a Vaes Tolorro, ma più piccole. Una delle due è guardata da un anello di teschi sistemati su picche di ferro arrugginite e Aggo non osa entrare, mentre esplora in lungo e in largo la seconda, dove trova un bracciale in ferro in cui è incastonato un opale di fuoco grezzo. Trova anche antiche pergamene, ma talmente disseccate e in disfacimento che sono impossibili da trasportare.
A sudest si trova una città abitata, Qarth. Probabilmente, le origini di Vaes Tolorro sono attribuibili alla cultura di Qarth poiché altre rovine sparse nella Desolazione Rossa distrutte dai Dothraki durante il Secolo di Sangue, sono riconducibili proprio a quella città.
Eventi recenti[]
Lo scontro dei re[]
Mentre vaga nella Desolazione Rossa, il khalasar di Daenerys Targaryen si imbatte in questa città abbandonata. I sopravvissuti si accampano all'interno delle mura per recuperare le forze e la khaleesi manda dei cavalieri per esplorare i dintorni. Dany pensa che la città sia stata distrutta nell'antichità da "nemici che attraversavano la Desolazione Rossa". Mentre Aggo e Rakharo non trovano nient'altro che sabbia e rovine, Jhogo raggiunge Qarth e torna a Vaes Tolorro con tre emissari della città: Pyat Pree, Xaro Xhoan Daxos e Quaithe. Il khalasar lascia quindi le rovine e si dirige verso Qarth.
Daenerys riconsidera per un breve tempo di tornare a Vaes Tolorro e fermarsi per abitarla definitivamente, ma pensa che il viaggio di ritorno sia troppo difficile.
Citazioni su Vaes Tolorro[]
- "Una città, khaleesi! Una città pallida come la luna e bella come una fanciulla. A un'ora di cavallo, non di più."
- —Esploratori Dothraki a Daenerys Targaryen
- "Irri: «Spettri. Terribili spettri. Non dobbiamo restare qui, khaleesi. Questo luogo appartiene a loro.»
Daenerys: «Io non temo gli spettri.»"
- "Daenerys: «Le mie ancelle sostengono che ci sono gli spettri tra queste pietre.»
Jorah: «Ci sono spettri dovunque.Ce li portiamo dietro da qualsiasi parte andiamo.» "