La Terza Ribellione dei Blackfyre è un conflitto militare scoppiato negli ultimi anni del regno di Re Aerys I Targaryen.
La Ribellione[]
Nel 219 CA, Acreacciaio, dopo aver incoronato Haegon Blackfyre, quarto figlio maschio di Daemon I Blackfyre, torna a guidare un'invasione del Continente Occidentale. L'attacco viene sferrato verso la fine del regno di Aerys I Targaryen, un re che preferisce di gran lunga darsi allo studio di tomi antichi e polverosi che governare. Il fratello minore del sovrano, il principe Maekar Targaryen, è invece un grande guerriero e si distingue nel corso della rivolta per le sue doti di comandante. Il principe Aerion, suo figlio, prende anch'egli parte al conflitto, così come il principe Aegon, il minore dei suoi figli maschi, il quale rivela un grande coraggio nonostante la sua giovane età.
È nel corso della Terza Ribellione Blackfyre che ha luogo il secondo duello tra Acreacciaio e Corvo di Sangue. Al termine della battaglia finale, Haegon I, pretendente al Trono di Spade, muore con disonore, ucciso dopo essersi arreso ed aver consegnato la sua spada. Acreacciaio è catturato e condotto in catene alla Fortezza Rossa di Approdo del Re. Sia il principe Aerion che Corvo di Sangue premono perché il traditore sia giustiziato, ma re Aerys I Targaryen decide di risparmiarlo, inviandolo alla Barriera perché serva i Guardiani della Notte.
Conseguenze[]
I ribelli vengono a conoscenza della sorte toccata ad Acreacciaio grazie ai simpatizzanti dei Blackfyre presenti a corte in veste di spie. Essi intercettano quindi la nave che dovrebbe portare Aegor Rivers al Forte Orientale, facendo sì che quest'ultimo torni a rifugiarsi al di là del Mare Stretto. Riunitosi alla Compagnia Dorata, la banda di mercenari da lui fondata, quest'ultimo si reca a Tyrosh, ove, entro la fine dell'anno, incorona il figlio maggiore di Haegon, Daemon, preparando così il terreno ad una nuova rivolta dei Pretendenti Blackfyre.