- "Marceremo verso la vittoria. O marceremo verso la sconfitta. Ma andremo avanti, solo avanti."
- —Stannis Baratheon a Davos Seaworth
La battaglia di Grande Inverno è stata una battaglia tardiva nella Guerra dei Cinque Re in cui Stannis Baratheon tenta di prendere Grande Inverno da Lord Roose Bolton.
Fu combattuta all'esterno delle mura del castello di Grande Inverno e terminò con una vittoria decisiva per Casa Bolton e la rapida sconfitta dell'esercito indebolito del Baratheon. Questa battaglia segnò la definitiva sconfitta di Stannis Baratheon e la sua guerra per conquistare il Trono di Spade. Stannis stesso fu infatti ucciso appena dopo la battaglia da Brienne di Tarth.
Preludio alla battaglia[]
Nel tentativo di impadronirsi del Trono di Spade dei Sette Regni, Stannis Baratheon intende radunare il Nord al suo fianco conquistando Grande Inverno, l'ex sede di Casa Stark e l'attuale sede di Casa Bolton dopo aver detronizzato gli Stark in seguito alle Nozze Rosse. Per farlo arriva al Castello Nero, sulla Barriera, che prende come propria base in attesa di marciare poi a sud e sferrare l'attacco contro i Bolton.
Tuttavia, le sue richieste di aiuto alle altre case del nord cadono inascoltate poiché nessuno degli ex alfieri di Robb Stark accetta Stannis come loro re. Stannis aveva inoltre cercato l'appoggio del Popolo Libero, ma inutilmente. Stannis aveva chiesto a Jon Snow, figlio bastardo del defunto Eddard Stark, di convincere il Popolo Libero e le case del nord a combattere per la sua causa e in cambio lo avrebbe legittimato come Jon Stark e reso Protettore del Nord. Jon fu tuttavia costretto a rifiutare a causa del suo giuramento ai Guardiani della Notte che gli impedivano di avere titoli e terre.
Stannis è quindi costretto a marciare da solo con il suo esercito assieme al suo Primo Cavaliere, Ser Davos Seaworth, la sua fidata consigliera Melisandre e la sua famiglia, la regina Selyse Baratheon e la principessa Shireen Baratheon.
L'arrivo di una grande tempesta di neve, tuttavia, ritarda la marcia di Stannis. Roose ritiene di barricarsi dentro il castello e affrontare l'assedio di Stannis, il cui esercito si indebolirà con l'avanzare dell'inverno e quindi potranno sconfiggerlo. Su figlio Ramsay Bolton propone invece di attaccare l'esercito di Stannis ancora in marcia con delle rappresaglie per indebolirlo man mano. Il piano di Ramsay funziona incendiando gran parte delle provviste dei Baratheon e uccide molti dei loro cavalli. I Corvi della Tempesta, una compagnia di mercenari di Essos, abbandonano la causa del Baratheon.
Stannis invia Davos al Castello Nero per ottenere alcuni cavalli e del cibo. Disperato e scoraggiato, Stannis si rivolge ancora una volta a Melisandre, la quale però, per propiziare la riuscita dell'impresa, gli consiglia di prendere una scelta terribile: sacrificare al Signore della Luce sua figlia Shireen Baratheon, in quanto dentro di lei scorre il sangue di re. Inizialmente Stannis si rifiuta di commettere un gesto del genere, ma poi, non vedendo alternative, prende la difficile decisione. La giovane Shireen viene condotta a sua insaputa sul rogo dove la aspetta Melisandre. La ragazza si spaventa e chiede di poter vedere suo padre, ma viene ugualmente legata al palo. Una volta apparsi il padre e la madre, inizia a chiedere pietà e aiuto ai genitori, ma Melisandre per mezzo di una fiaccola accende la pira. Selyse riscopre il suo senso materno troppo tardi, e, correndo verso la figlia, viene bloccata da alcune guardie e viene gettata a terra, mentre sua figlia brucia viva.
Nell'accampamento di Stannis Baratheon la tormenta di neve sembra essersi placata ed il ghiaccio ha iniziato a sciogliersi e Stannis può preparare l'attacco a Grande Inverno, ma arrivano brutte notizie: metà del suo esercito ha approfittato per disertare, la moglie Selyse si è impiccata e Melisandre è fuggita. Ciononostante, il re ordina di prepararsi alla partenza, disponendo di solo 1300 uomini a piedi, stanchi e affaticati dal clima rigido.
La battaglia[]
Stannis giunge alle porte di Grande Inverno, ma gli uomini di Lord Bolton, in schiacciante superiorità numerica, escono dalle mura a cavallo e vanno incontro all'esercito di Stannis, che capisce di essere perduto. Nonostante molti uomini pensano di disertare sapendo di essere condannati, Stannis estrae la sua spada per guidare i suoi uomini in un ultimo disperato scontro. In breve, l'esercito di Stannis, di cui parte in fuga, viene subito accerchiato ed annientato dalla cavalleria dei Bolton. Alcuni dei soldati Baratheonn riescono riescono a sopravvivere e a rifugiarsi nella Foresta del Lupo, cercando la fuga ma vengono inseguiti e uccisi dai Bolton.
Conseguenze[]
Anche Stannis si ritira nella foresta. dove uccide due inseguitori, e, notevolmente ferito ed esausto, si accascia ai piedi di un albero. Sopraggiunge lady Brienne di Tarth, che lo condanna arbitrariamente a morte per l'uccisione di Renly Baratheon, di cui lei era stata Guardia Reale e aveva assistito alla morte, e che a sua detta era il legittimo re.
Sansa Stark, moglie/prigioniera di Ramsay Bolton, cerca di approfittare della confusione per fuggire da Grande Inverno passando inosservata, ma viene bloccata sui bastioni delle mura da Reek (Theon Greyjoy) e dall'amante di Ramsay, Myranda, che minaccia di ucciderla con un arco. Sansa la sfida, e mentre la ragazza sta per scoccare la freccia, Reek la spinge giù dalle mura facendola sfracellare al suolo. In quel momento i soldati di Lord Bolton stanno rientrando a Grande Inverno, e Reek decide di fuggire insieme a Sansa saltando dalle mura.