La battaglia di Grande Inverno è la battaglia finale della Grande Guerra tra un'alleanza di eserciti dei vivi, tra cui le forze degli Stark, degli Arryn e dei Targaryen, contro l'esercito dei morti guidati dagli Estranei. La battaglia si svolge a Grande Inverno, sede di Casa Stark e capitale regionale del Nord, nei Sette Regni.
I vivi affrontano gravi perdite ma alla fine prevalgono quando Bran Stark attira il Re della Notte nel Parco degli Dei del castello, dove Arya Stark lo distrugge con la sua daga in acciaio di Valyria, facendo cadere tutti gli Estranei e non-morti sotto il suo controllo e ponendo fine all'esercito dei morti.
Antefatti[]
La Lunga Notte e la Barriera[]
Gli Estranei scesero per la prima volta su Westeros durante l'Età degli Eroi, circa 8.000 anni fa, portando con sé un inverno freddo e terribile e una notte scura che non finiva mai nota come Lunga Notte. Il Re della Notte e gli Estranei erano stati creati migliaia di anni prima dai Figli della Foresta, i nativi di Westeros, per combattere i Primi Uomini. Dopo che però gli Estranei erano sfuggiti al loro controllo seminando morte con un inverno terribile, i Figli si allearono ai Primi Uomini contro il loro nemico comune nella Guerra per l'Alba.
Alla fine gli Estranei furono scacciati nelle Terre dell'Eterno Inverno nell'estremo nord di Westeros e Brandon il Costruttore costruì la Barriera, un'imponente fortificazione di ghiaccio e incantesimi che avrebbe dovuto arginare un secondo tentativo di discesa delle creature. Con la costruzione della Barriera, tuttavia, non furono arginati solo gli Estranei ma anche le popolazioni che abitavano in questi territori, che sarebbero poi stati chiamati Popolo Libero. Fu costituita la confraternita dei Guardiani della Notte affinché presidiassero la Barriera e vegliassero per difendere il reame degli uomini da un ipotetico futuro ritorno degli Estranei, i quali non furono però più avvistati per 8000 anni.
Il ritorno degli Estranei[]
Gli Estranei si risvegliarono negli anni successivi alla Ribellione di Robert e durante la Guerra dei Cinque Re, con loro avvistamenti sempre più frequenti e cominciando a fare frequenti attacchi al Popolo Libero che viveva oltre la Barriera. Pur essendo stati nemici per secoli, alla fine il Popolo Libero e i Guardiani della Notte si allearono su iniziativa del Lord Comandante Jon Snow per affrontare insieme il comune nemico.
Jon fu ucciso in un ammutinamento dei Guardiani ma è stato resuscitato da Melisandre. Con Sansa Stark, Jon sconfisse Casa Bolton nella Battaglia dei Bastardi, cercando non solo di ripristinare il controllo di Casa Stark su Grande Inverno, ma anche di unificare il Nord per affrontare l'esercito dei morti quando questo arriverà. Jon fu successivamente dichiarato Re del Nord dai signori del Nord e della Valle.
In questo periodo Daenerys Targaryen, la Madre dei Draghi, iniziò la sua guerra d'invasione di Westeros per riconquistare il Trono di Spade appartenuto per circa tre secoli a Casa Targaryen fino alla Ribellione di Robert e ora detenuto dalla Regina Cersei Lannister. Jon Snow decise di trattare con Daenerys a Roccia del Drago, dove aveva scoperto che si trovava una grande miniera di vetro di drago, unico materiale in grado di uccidere gli Estranei. Sebbene all'inizio vi è tensione tra Jon e Daenerys, che una volta conquistati i Sette Regni non avrebbe voluto concedere l'indipendenza al Nord, i due cominciano ad avere un rapporto di fiducia e Daenerys permette a Jon di estrarre il vetro di drago. Su consiglio di Tyrion Lannister, Primo Cavaliere di Daenerys, Jon parte alla volta di Forte Orientale per guidare una spedizione oltre la Barriera per catturare un estraneo da mostrare al vertice che si sarebbe tenuto ad Approdo del Re con la Regina Cersei. L'impresa ha successo anche se Daenerys, sopraggiunta in soccorso di Jon Snow e dei suoi compagni, perde uno dei sui tre draghi, Viserion, abbattuto dal Re della Notte. Il drago viene rianimato dal Re della Notte come drago non-morto e con esso il leader degli Estranei distrugge l'estremità orientale della Barriera, permettendo così alla sua armata di invadere i Sette Regni dopo 8.000 anni.
Pianificazione[]
Le armate di Daenerys Targaryen composte da 100.000 Dothraki e poco meno di 8000 Immacolati arrivano a Grande Inverno per unirsi alle truppe del Nord e della Valle per fronteggiare l'imminente arrivo degli Estranei. Nelle fucine del castello viene lavorato il vetro di drago (unico materiale assieme all'acciaio di Valyria in grado di uccidere gli Estranei) ricavato dalle miniere di Roccia del Drago per fabbricare armi con cui affrontare i nemici. Dopo essere venuti a sapere della caduta di Ultimo Focolare e che l'armata dei morti arriverà prima del previsto, i tempi di pianificazione e dei preparativi per la battaglia vengono accelerati.
Al castello arriva anche Jaime Lannister, il quale rivela che sua sorella Cersei non rispetterà gli accordi presi al vertice alla Fossa del Drago non inviando alcuna truppa di Casa Lannister in loro aiuto. Solo Jaime, infatti, non volendo disonorare un altro giuramento, ha deciso di raggiungere da solo Grande Inverno per onorare la sua parola e combattere con i vivi.
Al concilio per pianificare la difesa di Grande Inverno Bran Stark rivela di essere l'obiettivo principale del Re della Notte in quanto, essendo il Corvo con Tre Occhi, rappresenta la memoria incarnata dell'umanità del mondo. Viene perciò stabilito che Bran fungerà da "esca" presso il Parco degli Dei sotto la protezione di Theon Greyjoy e degli Uomini di Ferro mentre Jon Snow e Daenerys Targaryen, in sella ai draghi Drogon e Rhaegal, dovranno attendere che il Re della Notte sia attirato nella trappola e quindi distruggerlo con il fuoco di drago. Gli eserciti del Nord, della Valle, del Popolo Libero, gli Immacolati e i Dothraki avranno invece il compito di affrontare l'armata dei morti in campo aperto per far guadagnare tempo.
La battaglia[]
L'esercito dei vivi è schierato fuori dalle mura di Grande Inverno di fronte all'orda non-morta. Melisandre appare dal buio e facendo una preghiera in alto valyriano al Signore della Luce infuoca gli arakh dei Dothraki per poi rifugiarsi nel castello. I non-morti, in schiacciante superiorità numerica, travolgono i Dothraki per poi raggiungere gli altri soldati e gli Immacolati, attestatisi a falange; Eddison Tollett muore nel combattimento per salvare l'amico Samwell Tarly. Daenerys e Jon, in groppa ai loro draghi, Drogon e Rhaegal, e nascosti in attesa del Re della Notte, sono costretti ad intervenire per sfoltire col fuoco l'immensa orda nemica, ma si smarriscono nei cieli dentro una fitta tormenta.
Impossibilitati a resistere fuori dal castello, i soldati del Nord, della Valle e del Popolo Libero si ritirano entro le mura, protetti dagli Immacolati. I vivi non riescono però a incendiare la trincea per fornire una protezione alle mura del castello. Le frecce infuocate, infatti, si spengono immediatamente a causa del forte vento gelido. Melisandre viene scortata da una truppa di Immacolati che la proteggono mentre lei, toccando la trincea, pronuncia la preghiera al Signore della Luce. Confusa e spaventata dalla battaglia attorno a lei, la preghiera non riesce subito, ma dopo alcuni tentativi la trincea prende fuoco, impedendo momentaneamente ai non-morti di avvicinarsi alle mura.
Sotto l'influenza del Re della Notte, i non-morti riescono ad oltrepassarle e a scalare le mura; la giovane Lyanna Mormont si sacrifica per uccidere un gigante non-morto. Arya cerca di nascondersi nel castello, ma i non-morti la scoprono e la inseguono lungo i corridoi. Sandor Clegane e Beric Dondarrion giungono per proteggerla e Beric si sacrifica per aiutarla a scappare. Il Mastino e la ragazza si chiudono in una stanza dove trovano Melisandre, la quale ricorda ad Arya la profezia che le aveva fatto anni prima, ovvero che avrebbe chiuso molti occhi, anche di colore blu; infine la incita all'azione rievocando le parole del sue ex maestro di scherma, Syrio Forel: "Cosa diciamo al Dio della Morte? Non oggi".
Mentre la battaglia infuria, Rhaegal e Viserion combattono in cielo per poi precipitare entrambi nel vuoto, facendo cadere di sella sia Jon che il Re della Notte. Quest'ultimo viene attaccato prima da Daenerys e Drogon e poi da Jon, ma rimane illeso e resuscita tutti i caduti, compresi quelli dentro le mura. Mentre il Re della Notte e gli altri Estranei raggiungono il Parco degli Dei, nelle cripte prendono vita tutti i cadaveri da anni lì seppelliti, che attaccano donne e bambini rifugiatisi lì sotto in attesa; Sansa, Tyrion, Varys, Missandei, Gilly e il piccolo Sam sopravvivono nascondendosi.
Jon viene salvato da Daenerys, ma poi la lascia per cercare di raggiungere Bran. Drogon viene attaccato dai non-morti ed è costretto a fuggire, lasciando sola Daenerys, che cade a terra, indifesa. Jorah accorre a proteggerla. La fortezza è ormai invasa dai non-morti: Jon viene attaccato da Viserion, mentre Jaime, Brienne, Podrick, Gendry, Tormund, Verme Grigio, Davos e Sam combattono per restare in vita. Jorah, invece, la perde difendendo la sua regina.
Il Re della Notte e gli Estranei raggiungono Bran Stark, rimasto solo nel Parco degli Dei, protetto da Theon Greyjoy e i suoi uomini di ferro. Theon rimane l'ultimo a difesa di Bran e carica il Re della Notte venendo ucciso da quest'ultimo difendendo un membro di Casa Stark, redimendosi così infine. Prima che anche Bran possa cadere vittima del Re della Notte, Arya lo pugnala con la daga in acciaio di valyria appartenuta a Ditocorto e regalatale da Bran: tutti gli Estranei vengono polverizzati all'istante e i non-morti, incluso Viserion, cadono a terra in pezzi. La Grande Guerra contro gli Estranei è finalmente giunta al termine.
Conseguenze[]
Prima che si levi l'alba, Melisandre esce da Grande Inverno, getta la sua collana con il rubino, si incammina nella neve, rivela la sua veneranda età per l'ultima volta, si accascia a terra e poi muore.
Nonostante le ingenti perdite subite, Daenerys Targaryen non ha intenzione di fermarsi, volendo partire subito alla volta del sud per terminare l'ultima guerra: riconquistare il Trono di Spade da Cersei Lannister.