- "Daenerys Targaryen: Hai liberato tuo fratello. Mi hai tradita.
Tyrion Lannister : Ho liberato mio fratello. E tu hai massacrato una città."
La battaglia di Approdo del Re è stato l'evento finale della guerra di Daenerys Targaryen per Westeros, combattuta tra le forze della Regina Cersei Lannister e la forze della Regina Daenerys Targaryen per il controllo di Approdo del Re, la capitale e più grande città dei Sette Regni di Westeros e sede del Trono di Spade.
Più che una battaglia fu una vera e propria ecatombe, dal momento che la sola Daenerys, in sella al suo drago Drogon, incenerì e devasto la città uccidendo migliaia di abitanti innocenti dopo che le truppe Lannister si erano arrese agli assedianti quasi senza colpo ferire. La stessa regina Cersei morì durante i crolli della Fortezza Rossa tra le braccia di suo fratello Jaime Lannister.
Approdo del Re e il Trono di Spade vengono conquistati e Casa Targaryen viene finalmente ricostituita a casa reale del reame...ma a un caro prezzo.
Antefatti[]
La Ribellione di Robert[]
Casa Targaryen era stata la casa regnante dei Sette Regni di Westeros per circa tre secoli finché fu detronizzata nella guerra civile nota come Ribellione di Robert. Gli ultimi due figli del Re Folle (l'ultimo Re Targaryen), il giovane Viserys e la appena nata Daenerys, furono messi in salvo imbarcati verso le Città libere di Essos.
Daenerys Targaryen, la madre dei draghi[]
Circa diciassette anni dopo, Daenerys Targaryen, ultima discendente Targaryen, entra in possesso degli ultimi tre draghi a circa due secoli dalla loro estinzione. Grazie alla sua determinazione, alla sua forza di volontà e ai suoi tre draghi la giovane sovrana riesce in pochi anni a conquistare le grandi città-stato di Astapor, Yunkai e Meereen in una campagna di liberazione della Baia degli Schiavisti per abolire la schiavitù. Dopo aver radunato un'armata composta da Immacolati e Dothraki, l'obbiettivo di Daenerys è ora invadere Westeros per riconquistare il Trono di Spade, appartenuto storicamente alla sua famiglia fino alla Ribellione di Robert.
La guerra per il Trono di Spade[]
Dopo una fase iniziale della guerra, Daenerys Targaryen aveva momentaneamente interrotto la sua guerra contro Cersei Lannister in seguito al vertice alla Fossa del Drago, in cui era stato siglato un armistizio per fare in modo che le due fazioni si alleassero per fronteggiare insieme il comune nemico proveniente da oltre la Barriera: gli Estranei. La Grande Guerra alla fine fu vinta dai vivi nella battaglia di Grande Inverno in cui il Re della Notte e gli Estranei furono definitivamente sconfitti.
Tuttavia, la Regina Cersei aveva tradito Daenerys non rispettando i termini del vertice non inviando le sue truppe al nord, ma approfittò invece della situazione per consolidare il suo regno al sud. Grazie ad Euron Greyjoy fece arrivare da Essos la Compagnia Dorata affinché combattesse per lei.
Preparazione[]
A Roccia del Drago, Euron Greyjoy tende un'imboscata alle navi Targaryen, appena giunte dal Nord. Uno dei draghi, Rhaegal, viene ucciso da tre dardi di scorpione scagliati dalla Flotta di Ferro e Missandei, ancella e migliore amica di Daenerys, viene catturata e poi giustiziata per ordine di Cersei davanti a lei, giunta alle mura della capitale per trattare un ultimatum.
Daenerys è sempre più sola e si rende conto di come ormai non sia amata da nessuno, bensì temuta, anche dai suoi stessi consiglieri (l'eunuco Varys viene da lei giustiziato poiché intendeva tradirla), portando la regina alla conclusione di non poter conquistare Westeros se non con la paura. Tyrion cerca di dissuaderla dal provocare la distruzione ad Approdo del Re riuscendo a convincerla a fermare l'attacco nel caso in cui venissero suonate le campane della città, segno di resa.
In seguito alla battaglia di Grande Inverno e la sconfitta degli Estranei, Daenerys Targaryen si assicura l'alleanza degli Uomini del Nord, guidati da Jon Snow, e dell'esercito della Valle di Arryn, che raggiungono la capitale in un mese percorrendo la Strada del Re assieme ai rimanenti Dothraki. Per scongiurare una catastrofe, Tyrion Lannister libera suo fratello Jaime, prigioniero di Daenerys, e lo aiuta a fuggire, per fare in modo che questo convinca Cersei ad arrendersi ed evitare spargimenti di sangue. Il segnale della resa sarà il suono della campane della capitale. Tyrion raccomanda poi a Jaime di fuggire con la sorella con una barca per iniziare una nuova vita a Pentos, nelle città libere.
Nel frattempo la Regina Cersei accoglie gran parte della popolazione della capitale all'interno delle mura della Fortezza Rossa con la scusa di proteggerli, ma di fatto sta creando uno scudo umano contro Daenerys. Sandor Clegane e Arya Stark raggiungono da soli la capitale ciascuno con l'intensione di uccidere il proprio obbiettivo: il Mastino vuole confrontarsi con l'odiato fratello Gregor Clegane mentre Arya vuole uccidere Cersei, ultimo nome della sua "lista dell'odio" per il suo ruolo nella morte di suo padre Eddard Stark.
La battaglia[]
Approdo del Re è posta sotto assedio dalle forze congiunte del Nord, della Valle e di Daenerys. Sandor Clegane e Arya Stark, come anche Jaime, riescono ad entrare in città prima dell'inizio della battaglia ma Jaime, non venendo riconosciuto, non riesce tuttavia ad entrare in tempo nella Fortezza Rossa. Daenerys, in sella al suo ultimo drago, Drogon, riesce a bruciare tutta la Flotta di Ferro di Euron, distruggendo tutti gli scorpioni posti sulle mura e annientando l'intera Compagnia Dorata. In seguito a ciò, l'armata capitanata da Jon Snow e da Verme Grigio entra in città, cosa che provoca la resa immediata di tutto l'esercito Lannister. Sotto gli occhi di una Cersei sconvolta, la città si arrende e iniziano a suonare le campane in segno di resa.
Tuttavia, Daenerys, ormai in preda alla follia, continua comunque il suo attacco nei confronti della popolazione, facendo spiccare improvvisamente il volo al suo drago su Approdo del Re (come in una visione di Bran), contro civili ed innocenti. Visto ciò, anche gli Immacolati, gli eserciti del Nord e della Valle cominciano a saccheggiare la città, massacrando donne e bambini, il tutto davanti a Jon Snow, che rimane interdetto ed impotente. Tyrion Lannister osserva con orrore il massacro che si sta consumando. Jon uccide uno dei suoi stessi soldati che stava per stuprare una donna della capitale. Involontariamente, il rogo della città da parte di Daenerys causa in più punti della capitale l'innesco e esplosione dei depositi di altofuoco piazzati dal Re Folle ai tempi della Ribellione di Robert.
Jaime, intanto, mentre si sta per infiltrare nella Fortezza Rossa da un accesso secondario, viene raggiunto da Euron, scampato all'attacco di Daenerys alla Flotta di Ferro, con il quale inizia un brutale duello, dal quale entrambi escono in fin di vita. Prima di morire dissanguato, Euron si congratula con lo Sterminatore di Re per aver ucciso "un altro re", ritenendosi però soddisfatto di aver ferito mortalmente Jaime.
Sandor e Arya, intanto, attraversano le sale della Fortezza Rossa, ormai in rovina, e il Mastino convince la ragazza a rinunciare ad uccidere Cersei per evitare di andare incontro a morte certa. Nel frattempo Cersei, Qyburn e la Montagna tentano di fuggire dalla Fortezza ma vengono raggiunti da Sandor.
Ser Gregor, straripante d'odio per il fratello minore, abbandona il servizio di Cersei e uccide Qyburn, che stava tentando di fermarlo. Fuggita Cersei, i due si affrontano in uno scontro all'ultimo sangue. La Montagna è molto più forte e resistente di prima grazie agli esperimenti fatti su di lui dai Qyburn. Nonostante Sandor colpisca mortalmente il fratello più volte, questo non mostra di essere indebolito, ma se mai più furioso. Gregor solleva il fratello e gli preme gli occhi quasi accecandolo fino a quando lui gli conficca un coltello in un occhio. Sandor, con quanta vista gli è rimasta, si getta sul fratello e lo spinge giù dalla torre finendo con lui nel fuoco.
Cersei, disperata, viene raggiunta da Jaime e i due si ricongiungono per poi avviarsi ad uscire dalla Fortezza Rossa tramite un passaggio segreto. Con orrore, i due gemelli scoprono però che l'uscita è stata bloccata da un crollo, motivo per cui si ritrovano intrappolati nelle catacombe della fortezza. Quando Jaime si rende conto che l'intera struttura è sul punto di cedere, i due gemelli si stringono in un abbraccio finale mentre vengono sommersi dalle macerie della Fortezza collassata.
Arya lascia così la Fortezza Rossa riversandosi in strada insieme alla folla atterrita. Cerca di aiutare una madre con la sua bambina dalla distruzione, ma la madre cade e sua figlia non vuole abbandonarla, venendo entrambe carbonizzate assieme alle altre persone circostanti. Arya riesce a sfuggire alla morte finendo sotto alcune macerie. Arya, vagante e stranita per le vie ridotte in macerie di Approdo del Re, sale in groppa ad un cavallo bianco e si avvia fuori da una delle porte della città.
Conseguenze[]
Tyrion, Jon e Davos camminano per la città devastata, vedendo i corpi carbonizzati dei popolani e la maggior parte degli edifici crollati: quella che fino a poche ore prima era la città più popolosa di Westeros con mezzo milione di abitanti, ora è un cumulo di macerie con pochi sopravvissuti. Jon incontra Verme Grigio mentre esegue i soldati Lannister prigionieri. Jon e Davos cercano di farlo smettere in quanto ormai si sono arresti, ma l'Immacolato dice che gli è stato ordinato di uccidere tutti i soldati Lannister per aver servito Cersei. Jon cerca di costringerlo a fermarsi ma gli Immacolati estraggono le loro armi e Davos placa la tesa situazione dicendo a Jon di parlare con Daenerys.
Camminando tra le macerie della Fortezza Rossa in più punti crollata, Tyrion Lannister nota una mano d'oro tra le macerie. Rimuovendo i mattoni ritrova i corpi dei due fratelli Jaime e Cersei, l'uno nelle braccia dell'altra.
Tyrion raggiunge poi Daenerys la quale sta facendo un discorso di vittoria alle sue armate, dicendo che la sua guerra non è ancora finita, intendendo "liberare" ogni popolo del Mondo Conosciuto. Quando la Madre dei Draghi ha terminato il suo discorso, Tyrion le si avvicina. Quando Daenerys lo accusa di averla tradita liberando suo fratello Jaime, Tyrion replica asserendo: "Ho liberato mio fratello. E tu hai massacrato una città." Detto ciò, si toglie la spilla di Primo Cavaliere e la getta via. Daenerys fa quindi arrestare Tyrion dagli Immacolati.
Jon raggiunge Daenerys nella sala del trono e lei gli propone di governare insieme e cambiare il mondo "distruggendo la ruota". Jon le chiede cosa intende fare di tutti coloro che, anche giustamente, si opporranno a lei e Daenerys risponde che non avranno scelta, non starà a loro decidere. I due si lasciano andare ad un bacio appassionato ma, improvvisamente, Jon la pugnala al cuore, uccidendola. Drogon appare, avendo percepito la morte della Madre dei Draghi e, disperato, sembra voler attaccare Jon ma poi sfoga la sua rabbia fondendo il Trono di Spade con il suo fuoco, raccogliendo infine il corpo di Daenerys e allontanandosi in volo verso est.
Settimane dopo, si tiene un Gran Concilio con i lord e lady di Westeros, in cui i potenti del reame devono decidere il futuro dei Sette Regni e giudicare Tyrion e Jon per le loro azioni. Durante il consiglio Bran Stark viene eletto nuovo Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini mentre al Nord viene riconosciuta l'indipendenza con Sansa Stark come regina. Tyrion viene graziato e nominato Primo Cavaliere da Bran e poi viene poi deciso il destino di Jon: per accontentare sia i sostenitori di Daenerys che la famiglia di Jon, quest'ultimo viene nuovamente obbligato ad unirsi ai Guardiani della Notte. Tornato al Castello Nero, viene riaccolto da Tormund, Spettro e dal Popolo Libero per varcare assieme a loro i cancelli della Barriera per raggiungere il vero Nord.