Il Trono di Spade Wiki
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L'assedio di Meereen, anche noto come secondo assedio di Meereen, è un assedio durante la Liberazione della Baia degli Schiavisti. Dopo la presa di Meereen da parte di Daenerys Targaryen, i Buoni Padroni di Astapor, i Saggi Padroni di Yunkai e la città libera di Volantis si impegnano in una lotta per sostenere la restaurazione le governo dei Grandi Padroni per riconquistare la città e reinstallare la schiavitù.

Preludio[]

Daenerys Targaryen è costretta a fuggire da Meereen in sella al suo drago Drogon per salvarsi da un attentato dei Figli dell'Arpia, un gruppo di insorti contro il suo dominio sulla città. Daario Naharis e Jorah Mormont decidono di partire verso il Mare Dothraki sperando di ritrovarla. Verme Grigio, che si sta ancora riprendendo dalle sue ferite, si offre di accompagnarli, ma Daario dice lui e Tyrion Lannister dovranno rimanere a Meereen per governare la città in assenza della regina, in quanto lui è il capo degli Immacolati e Tyrion è l'unico con una certa esperienza politica.

La priorità per Tyrion è scoprire chi finanzia i Figli dell'Arpia e perciò si fa aiutare dall'amico Varys e dalla sua fitta rete di spionaggio. Varys scopre che i finanziatori dei Figli dell'Arpia sono i Buoni Padroni di Astapor, i Saggi Padroni di Yunkai e la città libera di Volantis e lo comunica a Tyrion, Missandei e Verme Grigio. Tyrion incontra i rappresentanti degli schiavisti di Astapor, Yunkai e Volantis, e propone loro di abolire la schiavitù gradualmente, in un periodo di sette anni. I due schiavi liberati Missandei e Verme Grigio sono però contrari. Visti gli scarsi progressi in seguito alle riforme contro schiavitù, Tyrion e Varys stringono un'alleanza con la somma sacerdotessa del culto del Signore della Luce, Kinvara, la quale crede fermamente che Daenerys sia "il principe che fu promesso".

L'assedio[]

Mentre il Folletto si diletta in compagnia di Missandei e Verme Grigio, la città viene attaccata dalle navi schiaviste. La sera stessa, mentre i tre pensano ad un piano per difendere la Grande Piramide, qualcosa scuote l'intera struttura; tutti si dirigono verso la terrazza per vedere cos'è stato, quando una persona entra nella sala: Daenerys, tornata a Meereen a cavallo di Drogon. Daenerys affronta Tyrion, ritenendolo in parte colpevole dell'assedio che stanno subendo, ma il nano riesce a giustificarsi, avendo agito solo per il bene della città. Daenerys vorrebbe massacrare tutti i padroni degli schiavi per l'affronto subito, ma Tyrion riesce a farla desistere, rammentandole la pazzia di suo padre.

La regina così incontra pacificamente Razdal mo Eraz di Yunkai, Belicho Paenymion di Volantis e Yezzan zo Qaggaz di Astapor, i tre padroni degli schiavi con cui Tyrion aveva stretto l'accordo, per negoziare i termini della resa. Quando questi rifiutano, Daenerys, proclamatosi unica vera regina, brucia una delle navi degli schiavisti con i suoi tre draghi. Mentre la cavalleria dei Dothraki, guidata da Daario Naharis, travolge i Figli dell'Arpia che stanno massacrando i cittadini, Tyrion fa uccidere due dei tre padroni degli schiavi da Verme Grigio e lascia il terzo in vita, come monito per chi proverà nuovamente a contrastare Daenerys.

Conseguenze[]

Dopo la battaglia, Daenerys incontra e accetta l'alleanza di Theon e Yara Greyjoy, che le offrono la loro Flotta di Ferro in cambio del riconoscimento di Yara come regina delle Isole di Ferro, riuscendo così ad anticipare Euron. La regina, convinta da Tyrion, sembra apprezzare la risolutezza di Yara. Daenerys incontra Tyrion e lo nomina Primo Cavaliere della Regina. Daenerys e il suo seguito salpano quindi verso il Continente Occidentale col suo esercito di Immacolati e Dothraki su un'immensa flotta d'invasione comprendente le navi degli schiavisti, dei Martell, dei Tyrell e dei Greyjoy, mentre i suoi draghi volano nel cielo.

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