- "Per la confraternita. "
- —Ogni confratello dopo aver pugnalato Jon Snow
L'ammutinamento al Castello Nero è un evento che si verifica durante il conflitto oltre la Barriera. Inizia con l'assassinio del Lord Comandante Jon Snow da parte di alcuni Guardiani della Notte guidati da Alliser Thorne per aver concesso al Popolo Libero di passare al sud della Barriera entrando nei Sette Regni per evitare che cadessero nelle mani degli Estranei. L'ammutinamento provoca il successivo conflitto all'interno dei Guardiani della Notte tra gli ammutinati e i lealisti di Jon.
Preludio e cause[]
A seguito della battaglia del Castello Nero, Jon Snow viene eletto nuovo Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Jon Snow decise che i Guardiani della Notte e il Popolo Libero dovevano porre fine alle loro ostilità reciproche per unirsi e combattere insieme il comune nemico: gli Estranei. Per garantire questa pace Jon Snow scende a patti con Tormund, divenuto nuovo leader del Popolo Libero dopo la morte di Mance Rayder. Jon Snow e Tormund, insieme ad altri membri dei Guardiani della Notte, arrivano ad Aspra Dimora con la flotta di Stannis per convincere il resto del Popolo Libero a unirsi a loro nella prossima guerra contro gli Estranei.
Sebbene con qualche difficoltà, le due parti raggiungono un accordo con alcuni clan e molti bruti vengono fatti imbarcare sulla flotta Baratheon. Tuttavia, proprio in quel momento arrivano gli Estranei con centinaia di migliaia di non-morti che attaccano il villaggio. Le forze congiunte dei Guardiani della Notte e del Popolo Libero riescono a respingere l'attacco per qualche tempo per permettere a più bruti possibili di imbarcarsi. Durante questo scontro, Jon Snow riesce ad uccidere un Estraneo con Lungo Artiglio, la sua spada in acciaio di Valyria, scoprendone così una debolezza. Alla fine Jon, Tormund e gli altri sono costretti a ritirarsi e ad imbarcarsi anch'essi. Le centinaia di bruti che rimangono a terra vengono trucidati dagli Estranei e dai non-morti per essere poi risollevati come nuovi non-morti dal Re della Notte.
Portando i bruti a sud della Barriera, il Lord Comandante Jon Snow si guadagna l'odio di gran parte dei Guardiani della Notte. Sebbene ritenesse che le sue azioni fossero giuste, ignorò i desideri dei suoi consiglieri, con il Primo Ranger Alliser Thorne che dichiarò le sue azioni folli e sconsiderate. Concentrandosi solo sulla prossima invasione degli Estranei, Jon non riuscì a vedere il malcontento che si stava formando tra i Guardiani della Notte.
L'ammutinamento[]
La sera stessa il giovane Olly dice a Jon che un bruto ha riferito di sapere dove si trovi Benjen, lo zio di Jon da lungo disperso. La notizia si rivelerà falsa, architettata dai compagni di Jon per attirarlo nel cortile del castello. Qui Alliser e molti altri Confratelli gli si avvicinano e lo accoltellano all'addome, esclamando la frase: "Per la Confraternita". Ferito ma non ucciso, il Lord Comandante cade in ginocchio ed in quel momento gli si avvicina Olly, che gli dà il colpo di grazia, pugnalandolo al cuore. Jon Snow cade a terra in una pozza di sangue.
Davos è il primo a scoprire il corpo di Jon Snow e lui, Eddison Tollett, Spettro e alcuni altri Guardiani rimasti fedeli a Jon si barricano dentro l'ufficio di Jon mentre all'esterno gli ammutinati guidati da Alliser Thorne vogliono costringerli ad uscire e ad arrendersi. Davos invia Edd a chiedere aiuto a Tormund e i suoi bruti. Più tardi, Thorne dice che concederà a Davos e a Melisandre di andarsene dal Castello Nero con cibo, acqua e cavalli freschi, al ché Davos gli dice che gli darà una risposta entro il calar della notte. Quando Edd e Tormund non sono ancora arrivati, ser Davos brandisce Lungo Artiglio, la spada di Jon, e si prepara a guidare i Guardiani barricati con lui in un ultimo scontro. Sopraggiungono in tempo Edd, Tormund e i bruti, che arrestano Alliser Thorne e gli altri ammutinati, salvando Davos e gli altri.
Conseguenze[]
Il Cavaliere delle Cipolle persuade poi Melisandre a tentare riportare Jon in vita e, con sorpresa della stessa sacerdotessa, il rituale ha successo. La Donna Rossa si convince del fatto che il ragazzo è il principe promesso della profezia, mentre Davos non riesce a capacitarsi del suo ritorno. Più tardi, dopo aver incontrato Tormund, i Bruti ed i suoi confratelli, Jon condanna a morte per impiccagione i suoi assassini. Ordina poi che i loro corpi vengano bruciati, e rassegna le dimissioni da lord comandante consegnando il ruolo a Edd, mettendo fino alla sua guardia.